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Il comparto, inteso anche come agroalimentare, sta attraversando un periodo complesso per l’incremento di alcune tipologie di costi (energetici, trasporti, materie prime) che, a livello macro, impone alle istituzioni e ai corpi intermedi di confrontarsi e guardare alla sostenibilità della filiera nel suo complesso, sfruttando appieno l’attuazione del PNRR.

A livello micro, appare invece ineludibile che ciascun addetto ai lavori concorra a favorire il salto di qualità nella cultura finanziaria delle imprese del primo settore, migliorandone anche la capacità di rappresentarsi correttamente di fronte agli stakeholder – prime fra tutti le banche – con elementi precisi, completi e affidabili sulla loro situazione finanziaria.
In tal senso, diventa fondamentale avere una guida alla valutazione economica e finanziaria dell’azienda agricola finalizzata alla concessione del credito, che esamini le possibili forme tecniche di affidamento e la sostenibilità del progetto nell’ambito della filiera agroalimentare ESG.

Questa figura può essere in certi casi anche il proprio agronomo o commercialista, o essere ricercata in seno alla propria associazione di categoria o banca, qualora presente nella filiale di prossimità. Qualora non si disponga già di uno di questi punti di riferimento, un consulente del credito dotato di specifiche competenze nel settore agricolo, può rappresentare un valido supporto per crescere un’azienda agricola, reperendo le risorse (e le garanzie) richieste per finanziare la conduzione, il miglioramento fondiario, gli investimenti in macchinari e attrezzature e l’acquisto di terreni, ma anche per favorire il passaggio dalla produzione alla trasformazione e alla commercializzazione dei propri prodotti.